martedì, marzo 06, 2007

La crisi di un Vecchio Paese sulle spalle delle nuove generazioni


L’Italia spiegata a mio nonno” è un saggio-pamphlet, una sorta di saggio-rap che parla della condizione dei giovani italiani, di quelli dai 25 ai 35 anni, di quelli che si affacciano al lavoro, alla vita adulta e indipendente.
O, perlomeno, che vorrebbero farlo.
“L’Italia spiegata a mio nonno” ci racconta perché questa generazione non ha la possibilità di diventare adulta.

Mammoni, pigri, rammolliti, così i giovani sono dipinti dai media e dagli adulti e anziani che hanno cominciato a lavorare in altre epoche.
La nostra Repubblica è coetanea di quelli che ci governano, di quelli che scrivono sui giornali, che ci insegnano nelle università, di quelli che siedono nei C.d.A. che contano.
E questa Repubblica sessantenne, che sia avvia alla terza età, si appoggia sulle spalle dei giovani, dei figli del consumismo e delle conquiste del passato, i figli del progresso sociale delle famiglie italiane, dell’onda lunga del benessere scaturito dalla ricostruzione post bellica. Per tutti questi giovani però il meccanismo del progresso sociale sembra essersi inceppato. Perchè un bel giorno l’epoca della crescita è finita. E da 15 anni viviamo in una crisi permanente. Una crisi che i giovani vivono e sperimentano quotidianamente, in un mondo sempre più selvaggio, in cui vige la legge del più forte e, spesso, del più furbo.

Ma “L’Italia spiegata a mio nonno” non tratta di questo, altri hanno già descritto la quotidianità stentata, il senso di impotenza, il futuro negato di chi è precario.
Leggerete invece di come il cambiamento epocale delle prospettive di vita, del mondo del lavoro, degli stili di vita sia avvenuto sulle nostre teste senza che ce ne accorgessimo. Di quando eravamo ottimisti e fiduciosi in un mondo cosmopolita, tecnologico, democratico e di come ci siamo risvegliati con i contratti a termine, atipici, senza paracadute, senza potere contrattuale. Divisi, tutti contro tutti, con la sola arma dell’ironia a difenderci dalla crisi permanente delle nostre vite, della nostra politica nazionale.
Leggerete cosa è accaduto e dove stiamo andando, e la speranza di poter essere meno divisi, meno soli, pronti per ricominciare a lottare per il posto che spetta ai giovani. E i nonni che siedono sulle poltrone del potere dovranno cercare di aprire strade percorribili non solo ai loro nipoti biologici, ma a tutti i giovani italiani.

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2 Commenti:

Al 19:27, Anonymous Anonimo ha scritto...

NO uei... gli UMARELLS sono imbattibili.

 
Al 16:16, Blogger dado ha scritto...

Se posso dare un piccolo consiglio:
Leggetelo, e' veramente un libricino interessante, che ci fa' rendere conto della nostra situazione futura.
Chissà che cosa ne avrebbe pensato il mio di nonno.

 

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