giovedì, luglio 20, 2006

IBM E L'OLOCAUSTO

Agli occhi dei sopravvissuti così come a quelli degli storici, un aspetto dell'immane tragedia dell'Olocausto è sempre rimasto avvolto nell'oscurità: la sua procedura. Si è sempre parlato genericamente dell'efficienza della burocrazia tedesca, ma non ci si era mai interrogati sui metodi impiegati per identificare con tanta precisione le persone di ascendenza ebraica o per pianificare le deportazioni. ibm e l'olocausto Lo fa oggi Edwin Black in questo libro dirompente. E mette in luce il ruolo determinante, nella macchina della persecuzione e dello sterminio, di un'invenzione americana, la scheda perforata, che consentiva, grazie alle macchine selezionatrici che leggevano, decifravano e contavano le schede, di trattare rapidamente un grande numero di dati. La società che fin dall'avvento al potere di Hitler aveva fornito la tecnologia delle schede perforate, necessaria per censire gli ebrei tedeschi, e in seguito per chiudere gli ebrei europei nei ghetti e per organizzare la soluzione finale, era l'Internetional Business Machines: l'IBM. La filiale tedesca dell'IBM, la Dehomag, progettò, creò, e fornì,grazie al proprio personale e alle proprie apparecchiature, l'assistenza tecnologica di cui il Terzo Reich aveva bisogno per raggiungere un obiettivo mai realizzato in precedenza: l'automazione della distruzione umana". All'opera parteciparono le filiali IBM dei paesi occupati; grazie alla filiale europea, con sede nella Svizzera neutrale, l'IBM americana riuscì ad aggirare i divieti imposti dall'entrata in guerra degli Stati Uniti, e continuò a collaborare con Hitler anche quando era ben chiaro che il fine dell'occupazione nazista dell'Europa era l'eliminazione fisica degli ebrei; ma alla fine della guerra, le attrezzature e i conti correnti della Dehomag vennero riassorbiti dalla sede centrale, che prestò la propria opera alla burocrazia alleata e alla ricostruzione della nuova Germania. Il documentatissimo saggio di Black avrà in tutto il mondo un'eco che andrà ben oltre i dibattiti storiografici. Soprattutto, fornirà potenti elementi di riflessione sui temi, attuali oggi come ai tempi del Terzo Reich, della ricerca del profitto a tutti i costi, e delle responsabilità etiche della tecnologia, della scienza, dell'economia.

"Com'era potuto accadere l'Olocausto? Come avevano fatto i nazisti a selezionare le vittime? Come avevano fatto a ottenere i nomi? Avevano sempre i nomi a disposizione. Quale procedura di organizzazione, magica all'apparenza, aveva permesso che milioni di vittime del nazismo salissero su un treno in Germania o in uno degli altri diciannove paesi occupati dai nazisti, viaggiassero due o tre giorni e poi scendessero sulla banchina di Auschwitz o di Treblinka, per ritrovarsi in capo a un'ora davanti a una camera a gas?"

Questa citazione e' tratta da liber on Web, dove potrete, se vi interessa acquistare il libro in questione.

Edwin Black

IBM e l'olocausto

Rizzoli - Collana: Storica